È nel 1887 che la Signora Pia apre un piccolo locale in Via del Prione per la vendita di farinata, di focaccia e castagnaccio; cibo per la "povera gente": operai, manovali, carrettieri e artigiani. La Spezia in quegli anni era al massimo del suo sviluppo mercantile, come punto di riferimenti per i traffici marittimi. C’era il porto con il suo via e vai di navi e di merci; i cantieri navali con la costruzioni di navi sia civili che militari. Nel corso degli anni La Pia diventa il punto di riferimento di tanti lavoratori spezzini. Infatti con qualche centesimo, si poteva avere "'n toco de fugaza, na feta de faina' o na feta de patona". Il termine "focaccia" deriva dal latino focàcia, femminile di focàcius, con il significato di "cotta al focolare". Infatti la focaccia si cuoce al forno a legna. La focaccia con il formaggio, in dialetto genovese a fugassa cö formaggio o a fugassa de Réccu, è una specialità di Recco, anche se la sua produzione si estende pure ai vicini comuni del Golfo Paradiso quali Camogli, Sori ed Uscio. Nell'estate del 2011 il prodotto ha ottenuto il marchio europeo dell'IGP (Indicazione Geografica Protetta), certificazione presentata il 14 luglio 2011 negli uffici della Regione Liguria dal Ministero delle Politiche Agricole. La focaccia, secondo la ricetta originale, si prepara con due strati sottilissimi di pasta a base di farina e olio di oliva (senza lievito), farciti con lo stracchino che ha ormai quasi totalmente sostituito l'originaria prescinseûa, prodotto tipico caseario della provincia di Genova, che prende nome dal caglio (presù in genovese) e ha la consistenza tra lo yogurt e la ricotta. Il castagnaccio (in genovese patona) è una torta di farina di castagne tipica delle zone appenniniche di Toscana, Liguria, Emilia e Piemonte. È un piatto autunnale che si ottiene facendo cuocere nel forno un impasto di farina di castagne, acqua, olio extravergine d'oliva, pinoli e uvetta. Varianti locali prevedono l'aggiunta di rosmarino, scorze d'arancia, semi di finocchio o frutta secca. Accompagnamento ideale del castagnaccio sono la ricotta o il miele di castagno, il vino novello, o i vini dolci come il vin santo. Oggi quasi nulla è cambiato di quell’atmosfera calda familiare che ha contraddistinto la Signora Pia. Le volte sono ancora in pietra o in mattoni a botte ben illuminate, il forno è in mattoni refrattari per evitare dispersioni di calore e rendere la cattura omogenea. Possono essere messi in cottura più di due testi in rame per poter sfornare: focacce, focacce al formaggio tipo Recco, castagnaccio e farinate. In tutti i punti vendita c’è la possibilità di consumare il proprio pezzo di focaccia nella sala interna o nel dehor seduti al tavolino.