Per introdurre l'artista che abbiamo nostra ospite ci vorrebbe con una bella e sonante risata. È questa infatti la sua caratteristica più bella, oltre a quella di piacere molto agli uomini ma anche alle donne, e in ultimo, ma non meno importante, di frequentare molto spesso la riviera ligure, e più precisamente quella di ponente (potremmo dire Varigotti, ma non solo). Stiamo parlando di MICHELLE HUNZIKER, conduttrice multilingue, in Italia come in Germania e in Svizzera, una vera star del piccolo schermo. Abbiamo colto al volo l'occasione di vederla a GENOVA per una volta a teatro, per fare due chiacchiere con lei, prima dello spettacolo “MI SCAPPA DA RIDERE”, in scena al POLITEAMA GENOVESE.

Un titolo che potremmo mettere in relazione con una frase di CHARLIE CHAPLIN: “Un giorno senza sorriso è un giorno perso”:

“Ti ringrazio e mi complimento per l'accostamento, non era scritto da nessuna parte ma Chaplin c'è anche nel mio spettacolo, perchè ha segnato la mia infanzia. Mio padre lo adorava e mi ha trasmesso esattamente questo modo di affrontare la vita.”

Uno spettacolo in cui tu canti e balli così come immaginiamo tu faccia nella vita, magari anche con tua figlia Aurora:

“E' esattamente così, dovreste essere a casa Hunziker alle sette e mezza del mattino, sembra siano le sei di sera tanto c'è allegria. Musica a palla, gente che va, gente che viene... insomma, un bel casino... “

Conosci il luogo comune secondo il quale il pubblico ligure è un pubblico più difficile di altri?

“Guarda, questa cosa io non la vedo proprio. Amo Genova e i genovesi, amo la Liguria, una terra dove vengo spesso. Penso sia solo un luogo comune, smentito dai fatti. La mia vita è piena di Liguri e Genovesi, dal Gabibbo ad Antonio Ricci, che ora sta ad Alassio, il suo braccio destro Lorenzo Beccati, Beppe Grillo e altri... non mi sembra affatto gente mugugnona”.

Sappiamo che a Michelle piace la cioccolata, del resto è svizzera. In un intervista dice: “La cioccolata mi dà lo stesso piacere del fare l’amore. Ti arrivano un sacco di endorfine…La differenza è che dopo un etto di cioccolata i sensi di colpa ti travolgono . Dopo l’amore no. A me almeno non capita..”

E poi aggiunge: La cioccolata è anche legata alla mia infanzia . Mi ricordo la Scheggi Spieu , un gioco che mi faceva impazzire : mettevano noi bambini tutti attorno a un tavolo e facevano girare un piatto con dentro una tavoletta di cioccolato . Bisognava mangiarla a turno, usando forchetta , cosa già di per sé difficile ,e nel frattempo bisognava rispondere alle domande di un quiz. Chi sbagliava , cedeva il piatto”

Chissà che non si sia lasciata incantare da una pasta al pesto o da un Rossese o un Vermentino, che di certo nelle sue tante scorribande liguri avrà avuto occasione di assaggiare.

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