Nel cuore del centro storico di Asti, il Cicchetto strizza l’occhio, già a partire dal nome, sia alla tradizione piemontese che a quella veneta. La stessa parola ‘cicchetto’, infatti, significa un buon bicchiere di vino o un aperitivo da una parte, una fetta di pane servita con ogni sorta di prelibatezza sopra dall’altra. Il locale di Franco Cavallero ha così voluto compiere una sintesi, all’insegna del gusto e della bontà: una lunga lista di cocktails e una ancor più lunga di vini, da assaporare con eleganti e variegati taglieri, a base di salumi e formaggi tipici. Una formula che, sin da subito, ha garantito un enorme successo, tanto da convincere il patron del locale ad aprire il ristorante. Tutto sempre secondo qualità e con un livello alto. In menu, piatti tipici della cucina piemontese, spesso con qualche rivisitazione. Non mancano poi sperimentazioni vincenti, come il tonno con il cacao e gli gnocchi con cacao e gorgonzola, insieme ad altre ‘chicche’ che i palati più ricercati potranno scoprire e sperimentare. In prima fila, in questo gustoso posto dove i tavoli sono ricavati dal legno delle botti e le macchine da cucire di un tempo fanno bella mostra tra i commensali, ci sono le due figlie di Cavallero. Il quale, oltre a essere un ristoratore, è uno dei più noti produttori di vino della zona, giunto alla terza generazione. Il rosso di riferimento è il Ruchè, al quale ovviamente è riservato grande spazio. Da non perdere neppure il Cocktail Martini. Ci sono decine di tipi di gin, ma uno più degli altri è da provare: quello ‘della casa’. Ovvero il Gin Agricolo, altro progetto di Cavallero, che lo produce al 100% in Italia, coltivando personalmente le botaniche e seguendo tutta la filiera produttiva. Non certo un ‘cicchetto’ qualsiasi. Qui si servono solo ‘Cicchetti’ reali. Da bere e da mangiare.